La settimana dal 5 al 9 ottobre è stata caratterizzata dagli annunci giornalieri da parte dell’Accademia di Stoccolma dei premi Nobel per la Medicina, la Fisica, la Chimica, la Letteratura ai quali si aggiunge il premio Nobel per la Pace gestito a Oslo. Poi, lunedì 12 ottobre, è stato annunciato il premio Nobel per l’Economia, una disciplina aggiunta nel 1969 alla famiglia dei premi Nobel “classici” che hanno iniziato ad essere conferiti nel 1901.
Mi fa piacere notare che nel mondo dei Nobel “classici” il 2020 sarà ricordato come un anno di cambiamento perché finalmente, dopo oltre un secolo di storia, stiamo vedendo una quasi parità di genere tra i prescelti. Parliamo in totale di 9 persone (più una organizzazione internazionale).
Come viene diviso il premio Nobel tra i vincitori?
Il numero dei premiati discende dallo statuto del premio che dà una certa elasticità al comitato di selezione, dal momento che è possibile premiare un risultato, oppure fare un ex aequo con due risultati, considerati entrambi meritevoli del premio, che risulta così diviso a metà. Inoltre, se un risultato che viene premiato è stato il frutto del lavoro di due o tre persone, il premio deve essere dato congiuntamente. Tuttavia, il premio non può essere diviso tra più di tre persone. Quindi è possibile premiare 1, 2 o 3 persone che hanno contribuito a un determinato risultato oppure dividere il premio tra due risultati a ognuno dei quali si riconosce il contributo di 1 o 2 persone, per mantenere il totale dei premiati non superiore a 3.
La lista dei vincitori 2020: record di donne
Quest’anno, il Nobel per la Medicina è stato conferito a 3 scienziati (Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice) per la scoperta del virus dell’epatite C, quello per la Chimica è andato a due scienziate, Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, che hanno sviluppato il metodo per modificare il genoma, quello per la Fisica è stato diviso a metà tra il fisico matematico Roger Penrose che ha dimostrato teoricamente l’esistenza dei buchi neri e due astronomi (un signore e una signora, Reinhard Genzel e Andrea Ghez) che hanno derivato la massa del buco nero nel centro della nostra galassia osservando per decenni il moto vorticoso delle stelle, mentre il Nobel per la Letteratura è andato alla poetessa Louise Glück. Se consideriamo anche il premio Nobel per l’Economia, troviamo due signori, Paul R. Milgrom and Robert B. Wilson.
Tralasciando il Nobel per la Pace, che è stato conferito a una organizzazione umanitaria, il World Food Programme, se guardiamo il totale dei premiati del 2020 troviamo 7 uomini (3 per la Medicina, 2 per la Fisica e 2 per l’Economia) e 4 donne (1 per la Fisica, 2 per la Chimica e 1 per la Letteratura). È la prima volta che si vedono tante signore.
Nobel e parità di genere
Andando un po’ nei dettagli, l’astronoma Andrea Ghez è la quarta donna a ricevere il premio Nobel per la Fisica (che è stato conferito a 206 uomini), mentre con Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna le donne premiate per la Chimica sono arrivate a 7 contro 178 uomini. Per la cronaca, una signora è stata contata due volte visto che Marie Curie ha ricevuto sia il Nobel per la Fisica che quello per la Chimica.
Per il Nobel per la Letteratura e quello per la Pace, che vedono spesso un solo premiato/a, i numeri sono migliori, con 16 donne e 101 uomini nel primo caso e 17 donne, 89 uomini e 24 organizzazioni internazionali che hanno ricevuto il riconoscimento per la Pace. L’Economia, sebbene di più recente istituzione, è il fanalino di coda della parità di genere, con 84 uomini e 2 donne.
È con questo pesante bagaglio storico che fa veramente piacere vedere quattro volti femminili nella galleria dei ritratti del 2020. Non era mai successo: forse il vento sta cambiando e il comitato che assegna i premi è diventato più sensibile alle istanze di genere.
Articolo di Patrizia Caraveo, pubblicato il 13/10/2020, su www.saperescienza.it, Rubrica Scienza e Società
Immagine di copertina di Adam Baker – flickr.com