Il prof. Massimo Capaccioli, professore emerito presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli, già Direttore dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte, nel suo libro: L’ incanto di Urania. Venticinque secoli di esplorazione del cielo, edito da Castelvecchi editore, affronta il millenario divenire delle scienze del cielo, dando spazio anche al ruolo e ai progressi degli strumenti d’osservazione e di analisi.
Sappiamo che l’Universo ha avuto origine con un big bang e si è espanso sotto il controllo delle componenti oscure di materia ed energia; abbiamo imparato come si formano, evolvono e interagiscono le galassie, e come nascono, vivono e muoiono le stelle; abbiamo cercato i pianeti extrasolari e i segnali della vita, ascoltato l’urlo della fusione di due buchi neri e molto altro ancora. Un sapere frutto del balzo in avanti dell’astrofisica e della cosmologia nel Novecento, stimolato e secondato dai grandiosi progressi della fisica e dalla tecnologia.
Sbaglieremmo però a pensare di poter ormai archiviare il passato. Se abbiamo saputo vedere lontano, diceva Newton, è perché ci siamo sollevati sulle spalle dei giganti. Dunque, tracciare l’evoluzione delle conquiste scientifiche non ci concede solo il piacere di risalire alle radici del pensiero e di riconoscere il peso dei diversi attori; serve anche ad analizzare l’eredità di errori e preconcetti di un’attività genuinamente cumulativa in un contesto storico allargato.
Il libro sarà presentato martedì 17 novembre 2020, alle ore 21.15, nell’ambito della rubrica: LIBRI&PENSIERI – Presentazioni e riflessioni, collegata a Festa di Scienza e di Filosofia-Virtute e Canoscenza. Presenteranno il volume l’autore, prof. Massimo Capaccioli e la Prof.sa Marcella Marconi, Direttrice dell’Osservatorio astronomico di Capodimente.