L’iniziativa è promossa dal Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, in sinergia con la start up innovativa Scenari Digitali e con la collaborazione del Comune di Foligno, della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e il coinvolgimento dell’I.T.E. “F. Scarpellini”.
Dopo l’avvio nel 2022, il progetto didattico-formativo “Il clima che cambia. I ghiacciai alpini” si rinnova per un secondo anno proseguendo l’importante percorso di sensibilizzazione nelle nuove generazioni sull’impatto che il riscaldamento globale ha sull’ambiente montano d’alta quota. L’iniziativa ha come destinatarie le scuole di tutta Italia, con un’attenzione particolare agli Istituti secondari di secondo grado e agli Istituti omnicomprensivi. Durante il loro ciclo scolastico, gli studenti e le studentesse coinvolti avranno la possibilità di monitorare e analizzare lo stato di salute dei ghiacciai alpini attraverso un sistema di webcam alimentate ad energia solare, installate da Scenari Digitali in siti d’alta quota.
In occasione del secondo anno del progetto formativo saranno attivati in tutto cinque nuovi punti di osservazione sulla fascia alpina per monitorare lo stato di innevamento e la sua evoluzione.
Grazie al contributo della Fondazione Carifol, sono state da poco attivate le prime due nuove webcam in Val d’Aosta, presso il Rifugio Torino (3.375m) a Punta Helbronner con vista sul Monte Bianco e sul Ghiacciaio del Gigante, in collaborazione con il Club Alpino Italiano. Un’ulteriore webcam, dal significato simbolico, è stata invece installata al Colle dei Cappuccini, nel Museo Nazionale della Montagna di Torino, sede del CAI.
È inoltre prevista l’attivazione di due nuove stazioni di osservazione: una presso il Rifugio Teodulo (3.317m) sulle Alpi Pennine, mentre l’altra verrà posizionata al Rifugio Pizzini (2.708m) nel ghiacciaio dei Forni in Valfurva, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Quest’ultima sarà finanziata e gestita dall’I.T.E. “F. Scarpellini” di Foligno.
I dettagli e le novità riguardanti la seconda annualità del progetto sono stati presentati in occasione della conferenza stampa che si è tenuta il 4 ottobre, e che ha visto la presenza del presidente e del direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, Maurizio Renzini e Pierluigi Mingarelli, dell’assessore comunale all’Istruzione, Paola De Bonis, della presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Monica Sassi, della dirigente scolastica dell’I.T.E. “F. Scarpellini”, Federica Ferretti, e di Leonardo Angelini e Massimiliano Squadroni della start up innovativa Scenari Digitali.
“Il progetto didattico-formativo ‘Il clima che cambia. I ghiacciai alpini’ – ha spiegato il professor Pierluigi Mingarelli – è partito lo scorso anno con un’attività di osservazione che ha coinvolto scuole di tutta Italia, a cui si è affiancata anche la formazione con conferenze e lezioni tenute da esperti del settore”. Sottolineando l’importanza dell’avvio di questa seconda parte del progetto, che vedrà l’attivazione di nuove webcam, il professore ha infine ringraziato tutte le parti che hanno sostenuto e collaborato con il Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, per la buona riuscita di questa iniziativa.
Il presidente Maurizio Renzini ha poi ribadito la rilevanza formativa del progetto in quanto “incarna quella che è la vocazione del nostro Laboratorio, ossia tenere alta l’attenzione sui temi del nostro tempo e sensibilizzare i giovani sulle problematiche legate ai cambiamenti climatici e all’attività antropica, con riferimento allo scioglimento dei ghiacciai”.
I dettagli tecnici sono stati illustrati da Leonardo Angelini di Scenari Digitali, start up innovativa che cura l’attivazione e la gestione delle webcam in alta quota. Tramite questi punti di ripresa “siamo in grado di raccogliere in maniera costante, durante tutto l’arco della giornata, fotogrammi che vengono poi inviati ad un sistema di elaborazione molto articolato e complesso con il quale vengono realizzati video che utilizzano il timelapse. Siamo gli unici a farlo in quota e stiamo raggiungendo tutte le maggiori vette alpine, in luoghi impervi che richiedono tecniche particolari per l’installazione delle webcam, dei pannelli fotovoltaici e delle batterie e che fanno i conti anche con temperature molto basse”.
Tra le novità della seconda edizione del progetto, c’è l’importante attivazione di nuove cinque postazioni webcam, con le quali il numero di punti di osservazione a disposizione di Scenari Digitali per monitorare lo stato dei ghiacciai alpini, arriverà a circa una ventina.
Al momento le scuole che hanno aderito all’iniziativa sono una trentina in tutta Italia e – come ha spiegato Massimiliano Squadroni, cofondatore della start up – “tra i prossimi step prevediamo il coinvolgimento del Cnr e del Servizio Glaciologico Lombardo per entrare ancora di più nel merito di questa emergenza climatica. Ma la sfida che ci siamo posti è anche quella di far toccare con mano ai ragazzi quella che è la realtà dei ghiacciai, un’esperienza veramente coinvolgente. Ci piacerebbe la prossima primavera portare una classe dell’Ite ‘Scarpellini’, zaino in spalla, a visitare quei luoghi”.
La dirigente scolastica dell’I.T.E. ‘F. Scarpellini’, Federica Ferretti, ha espresso l’entusiasmo a nome dell’istituto di partecipare a questo progetto e dichiarando come “ci piace pensare ai nostri ragazzi non come una risorsa del futuro, ma del presente, altrimenti non li responsabilizzeremo mai. I giovani sono i protagonisti, oggi, di quella che è la realtà sociale e civile: devono poter osservare e monitorare tutto quello che avviene intorno a loro, anche a livello ambientale”.
Il prezioso sostegno della Fondazione Carifol, già iniziato con il precedente consiglio, prosegue anche con quello attuale nella seconda edizione del progetto “che ne condivide gli intenti, sposando a pieno l’importanza del tema trattato”, come dischiarato dalla la neopresidente Monica Sassi. Quello del cambiamento climatico è un tema “con cui ci dobbiamo tutti confrontare, compresi i giovani che devono poter comprendere pienamente quello che sta accadendo per poter dare il loro contributo oggi come in futuro. Siamo vicini alle attività del Laboratorio, con cui condividiamo l’importanza della divulgazione scientifica e il coinvolgimento delle scuole e come Fondazione continueremo a fare la nostra parte per quello che ci sarà possibile”.
In conclusione, l’assessore all’Istruzione Paola De Bonis, ha dichiarato come la proposta dal Laboratorio di Scienze Sperimentali sia un percorso formativo di alta formazione, che permette ai ragazzi e le ragazze di “andare oltre la lezione in aula per toccare con mano quanto accade intorno a noi. Gli studenti hanno così la possibilità di vedere gli effetti che alcune nostre azioni hanno e questa è una forma di sensibilizzazione straordinaria, perché gli permette di capire l’azione sbagliata che c’è a monte. Come Comune abbiamo sempre fatto quello che potevamo e mi auguro che ci sia una maggiore attenzione e consapevolezza verso questa realtà anche a livelli istituzionali più alti, perché questo Laboratorio è un gioiello della nostra città”.