Ogni vegetale, per vivere, deve spesso superare condizioni avverse di clima e di ambiente. Questa vera e propria “lotta per la vita” è condotta a fondo dalle cosiddette piante rampicanti.
Ogni pianta rampicante è dotata di un fusto tanto debole che, appena s’innalza alla ricerca di maggiore luce e di aria, non è più capace di mantenersi eretto e si ripiega verso terra. Tali piante senza il beneficio della luce sarebbero destinate a rimanere sempre individui deboli. Le piante rampicanti mettono in atto alcuni geniali stratagemmi per appoggiarsi a sostegni esterni.
Si distinguono due grandi tipi di piante rampicanti: piante volubili e piante rampicanti propriamente dette. Le piante volubili hanno fusti erbacei e flessibili, che si avvolgono a sostegni adatti. I sostegni devono essere vicini, sottili, verticali e piuttosto rugosi, intorno ad un bastone molto liscio la pianta non si avvolgerebbe.
Il fusto si avvolge con un movimento circolare in senso antiorario. Dopo vari avvolgimenti essi diventano a spirale e più aderenti al sostegno, perché il fusto ha la tendenza a raddrizzarsi. Le piante rampicanti propriamente dette hanno fusto legnoso e robusto; esse si sostengono su corpi estranei, senza preferenze per dimensioni e per orientamento, per mezzo di organi laterali di attacco aventi forma di cirri o viticci. Il viticcio è l’organo di presa delle rampicanti così come il fusto lo è per le volubili.