Sarebbero le interazioni gravitazionali tra dischi interstellari nei giovani ammassi di stelle a dare origine ai Pmo, solitari oggetti celesti di massa planetaria. Emersa da simulazioni idrodinamiche ad alta risoluzione, la nuova prospettiva, illustrata su Science Advances da un team guidato dall’Accademia delle scienze cinese, consente di spiegare numerose caratteristiche peculiari di questi oggetti,
Li chiamano oggetti rogue, termine inglese che può significare sia ribaldo, canaglia sia isolato, solitario. E in effetti si tratta di pianeti – o meglio, di oggetti di massa planetaria, nome in codice Pmo (planetary-mass objects) – che più asociali non si può: vagano per la galassia senza alcuna stella attorno alla quale orbitare. Sulle loro origini è mistero fitto, ma ora un team d’astronomi guidato da Deng Hongping dello Shanghai Astronomical Observatory (Cina), utilizzando simulazioni avanzate, ha mostrato un possibile processo di formazione per questi enigmatici oggetti, basato sulle interazioni tra dischi interstellari nei giovani ammassi di stelle. Il risultato è stato pubblicato il mese scorso su Science Advances.